Attività sociale

Preliminarmente, occorre evidenziare che la Cassa Depositi e Prestiti fra il Personale Dipendente dell’AMT di Genova è costituita in forma di cooperativa a mutualità prevalente e si tratta di un ente istituito nel lontano 11/02/1925, operante ininterrottamente fin dalla sua fondazione esclusivamente tra i dipendenti ed ex dipendenti dell’Azienda esercente il trasporto pubblico a Genova, tra i coniugi e i parenti fino al terzo grado costituiti in sodalizio.

L’attività sociale, contenuta esclusivamente nell’ambito dei propri soci, è finalizzata a migliorare le condizioni morali e materiali oltre che a promuovere, sviluppare e tutelare ogni forma di risparmio tra i suoi associati, così come sancito dall’art. 1 dello statuto, mediante la somministrazione in loro esclusivo favore di somme di denaro che i soci stessi depositano a titolo di finanziamento (Prestito Sociale). Entrambe le operazioni vengono effettuate, proprio nel rispetto del principio che costituisce il fondamento di tali enti a condizioni migliori di quanto non offra il mercato, così come riconosciuto nella relazione al Cod. Civile del 1942, con il semplice rimborso delle spese sostenute dall’organizzazione.

La società opera nel rispetto rigoroso di tutte le norme che la disciplinano e, in quanto cooperativa “a mutualità prevalente” nel senso richiesto dall’art. 2512 c.c. e nel testo vigente, opera in termini assolutamente democratici attraverso organi elettivi (CdA) e organi deliberativi (Assemblea Soci), è soggetta a controlli interni (Collegio Sindacale), alla certificazione del bilancio annuale da parte di una Società di Revisione (Legge 31/01/1992, n.59) e alla revisione annuale da parte degli Organi Tutori (Lega delle Cooperative), preposti alla vigilanza sugli enti cooperativi ai sensi di legge.

Premesso quanto sopra, la cooperativa, nello spirito mutualistico che la caratterizza, somministra – esclusivamente a propri soci e alle migliori condizioni possibile – somme di denaro a titolo di prestito, utilizzando a tal fine le somme che i soci depositano a titolo di finanziamento alla cooperativa per il raggiungimento del suo fine sociale. Tale finalità viene esercitata attraverso l’erogazione di prestiti personali e mutui ipotecari, nelle forme e con i criteri di seguito indicati:

  1. Prestito Personale -“credito al consumatore”-, entro i limiti previsti e con le garanzie offerte dal socio. Per i dipendenti AMT in attività di servizio può essere offerto in garanzia l’ammontare del TFR maturato presso l’Azienda. E’ operante anche la possibilità di ricorrere alla “cessione del quinto dello stipendio”, secondo quanto previsto dalla normativa in materia, sottoscrivendo una polizza di assicurazione sulla vita e sul rischio impiego da parte del socio con una compagnia assicurativa convenzionata. Per gli ex dipendenti in quiescenza oltre alla garanzia del proprio prestito sociale è operante apposita convenzione con l’INPS, per la “cessione del quinto della pensione”. Per i soci famigliari (entro il 3° grado) vi è la possibilità di dare in garanzia il prestito sociale del proprio parente depositato presso la cooperativa;
  2. Mutuo ipotecario, quasi esclusivamente, finalizzato all’acquisto/costruzione della 1a casa di abitazione e/o ristrutturazione della medesima. La garanzia richiesta per tali finanziamenti è l’iscrizione di ipoteca di 1° grado su immobile a favore della cooperativa.

Per i soli dipendenti AMT in servizio viene concesso il recupero delle quote mensili di prestiti e/o mutui tramite trattenuta diretta su bollettino paga AMT senza aggravio di spese. Negli altri casi si procede con RID bancario.

La raccolta del risparmio, operata solo tra i propri soci, è limitata categoricamente ai dipendenti ed ex dipendenti in quiescenza dell’AMT di Genova, ai sensi dell’art. 2 D.M. 29/03/1995 e del successivo provvedimento n. 120 del 28/06/1995 della Banca d’Italia. Detta raccolta viene effettuata, secondo le modalità statutarie e nel rispetto di tutte le norme legislative e regolamentari che disciplinano la materia, nell’intento di “promuovere”, “tutelare” e “sviluppare” ogni forma di risparmio.

In merito alla legittimità dello svolgimento dell’attività della cooperativa, va segnalato, come peraltro avvenuto più volte nei confronti della Banca d’Italia, che il socio, stante l’affermata raccolta del risparmio esclusivamente fra i soci, e tenuto conto della natura autogestita della cooperativa secondo i criteri propri sopra indicati, trova nell’organizzazione dell’ente ampio riscontro alle sue esigenze di informazione e trasparenza in ordine ai rapporti intrattenuti. In definitiva è lo stesso socio che in fase deliberativa assembleare (Assemblea dei Soci) fissa le condizioni di raccolta del risparmio e somministrazione del prestito, che in fase esecutiva (CdA) esegue i deliberati assembleari nel rispetto delle condizioni poste, in fase di vigilanza (Collegio Sindacale) verifica il rispetto delle leggi, dello Statuto, del Regolamento Interno e dei deliberati assembleari e consiliari.
In tale operare il socio non risulta mai “terzo” rispetto la società, della quale è in grado democraticamente di determinare l’azione e il comportamento.
La normativa vigente consente al singolo socio di accedere in ogni momento agli atti della cooperativa, garantendo ulteriormente il rispetto del principio di trasparenza.
Non vengono effettuate operazioni di “offerte fuori sede”, operando la cooperativa attraverso i propri organi e/o strutture, che garantiscono al socio rapporti rapidi e immediati con la stessa.